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IL CORPO NELL'ERA DEL COVID

Aggiornamento: 28 mag 2022

Ormai è da più di un mese che ci ritroviamo tutti chiusi nelle nostre case a causa dell’emergenza Coronavirus.

Le nostre abitudini sono cambiate, molti dei nostri punti di riferimento sono andati persi, il tempo che tanto ci mancava durante la nostra vita abituale, oggi si è dilatato, ne abbiamo addirittura in abbondanza, e quindi ha bisogno di essere riorganizzato. Anche chi continua a lavorare, ha comunque abitudini nuove, per esempio i dispositivi di protezione e l’obbligo di mantenere il distanziamento sociale.

Sono tutti elementi che creano disorientamento ed incertezza.

Oggi più che mai, per far fronte a queste novità e a questo cambiamento, abbiamo bisogno di ritornare ad abitare la nostra prima casa, il nostro corpo.

Alla psicoterapia della gestalt è molto caro il principio di autoregolazione organismica che sottolinea la saggezza del nostro organismo di riconoscere i propri bisogni e di ricavare dall’ambiente le giuste risorse per appagarli. Ecco, in questo momento è importante riattivare i nostri processi regolativi: mettersi in ascolto dei nostri bisogni, divenirne consapevoli e mobilitare le nostre energie verso quelle azioni che ci portano alla loro soddisfazione.


Facciamo una cosa alla volta!


Prima di tutto, per poter riconoscere i nostri bisogni, è necessario ascoltarci, risintonizzarci con il nostro corpo, con i nostri ritmi interni ed ascoltare cosa emerge: sensazioni, immagini, emozioni. Ed accogliere senza giudizio quello che c’è.

Un modo per iniziare potrebbe essere quello di mettersi comodi ed ascoltare il ritmo del proprio respiro, divenire consapevoli dell’aria che entra e dell’aria che esce; provare ad osservare cosa accade al nostro corpo e come ci sentiamo a stare fermi in ascolto, senza la frenesia del fare.

L’ascolto corporeo è un’ottima indicazione per stare pienamente nel qui e ora, che aiuta ad evitare di fissarci su pensieri spiacevoli o su ansie anticipatorie riguardo il “dopo”.

Per chi non è abituato, all’inizio potrebbe sembrare un po’ strano, oppure si tenderà a distrarsi, o ancora non si riuscirà a sentire nulla. Va bene anche questo, accogliamo tutto ciò che arriva e che accade, come indicazione su noi stessi, senza nessuna fretta e nessuno standard di prestazione.

La dimensione del sentire può essere meravigliosamente illuminante sulla strada da seguire, ma necessita di essere sviluppata, allenata. Non siamo stati abituati ad ascoltarci, da bambini eravamo bravissimi a farlo, ma poi nella crescita qualcosa è successo e ci siamo un po’ persi.

Ma nel corpo ci ritroveremo!


Oggi abbiamo del tempo a disposizione che ci permette di poterci allenare a stare sui nostri ritmi interiori, proviamo per qualche minuto al giorno ad abbandonare la nostra parte più razionale e affidiamoci alla dimensione del nostro sentire corporeo. Un esercizio molto semplice è quello dei pasti: mangiare quando il corpo ci rimanda la sensazione della fame e non ad un orario prestabilito; oppure i ritmi veglia-sonno che oggi sono differenti per chi non sta lavorando.

Per affidarci al sentire dobbiamo abbandonare lo schema fisso, l’introietto (questa cosa si DEVE fare solo così), lasciamo da parte qualche “devo” e proviamo ad ascoltare di più “cosa voglio”.

Sintonizzandoci sul “voglio” diamo la possibilità a noi stessi di far emergere la nostra parte più autentica e creativa.

Spesso siamo così abituati a stare sui “devo” e cioè “come devo essere”, “cosa devo fare”, che ci risulta difficile andare a rintracciare chi e cosa davvero vogliamo essere /vogliamo fare.

In questo periodo in cui pianificare il futuro risulta difficile se non frustrante, un’indicazione utile è quella di organizzare la nostra giornata, piccole attività che vogliamo fare nel breve termine.

Potrebbe essere di fare un dolce, colorare un mandala, fare un’attività motoria, e tanto altro.

E’ importante iniziare l’attività e concluderla, senza lasciare nulla di incompiuto. Vedere il proprio lavoro completato porta un senso di gratificazione, di soddisfazione di se stessi e di autoefficacia.

Ognuno di noi saprà trovare le proprie risorse per adattarsi in modo creativo a questo periodo di cambiamento.


Daniela Maggiorano

Psicologa Psicoterapeuta

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